COMUNICATO STAMPA
Colpito dalla notizia degli arresti di Ponte Felcino
Mustapha El Azzab (presidente Consulta delle Comunità Straniere di Perugia): «Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi»
Perugia, 22 luglio 2007 – «Sono rimasto davvero colpito – con queste parole il presidente della Consulta delle Comunità Straniere di Perugia, Mustapha El Azzab, commenta la notizia degli arresti di ieri mattina a Ponte Felcino di una presunta cellula terroristica – da anni conosco l’imam Mostapha El Korchi, una persona attiva e sempre disponibile che mai avrei pensato potesse essere coinvolto in simili questioni».
«El Korchi faceva anche parte della Consulta che io rappresento ma, ripeto, mai avevamo avuto il sospetto che potesse portare avanti simili attività».
«Io confido molto – continua il presidente – nella giustizia italiana quindi aspetto che vada avanti il lavoro della magistratura per poter fare una considerazione definitiva sulla faccenda, dico solo che se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi».
«La cosa che vorrei invece puntualizzare è che nelle moschee i nostri bambini vanno per studiare l’arabo e la cultura araba, marocchina per quanto riguarda la mia comunità».
«Nonostante questo duro colpo – conclude – il processo di integrazione che da anni stiamo portando avanti in città prosegue, la Consulta cercherà sempre di favorire la conoscenza e la collaborazione tra italiani e stranieri».
Sorpresi della notizia dell’arresto dell’imam El Korchi anche la consigliera comunale con delega alle Pari Opportunità, Maria Pia Serlupini ed il consigliere comunale con delega ai Rapporti con le Comunità Straniere, Maurizio Molinari.
«L’imam faceva parte della Consulta degli Stranieri, al momento della sua adesione ha presentato, in base al regolamento della Consulta stessa, lo statuto della sua associazione, regolarmente riconosciuta, ed ha iniziato a collaborare».
«Come ha già detto il presidente El Azzab – continua – il processo di integrazione prosegue, stiamo portando avanti in alcune scuole, con l’aiuto dei mediatori culturali che parlano sia l’arabo che l’italiano, lo studio della cultura marocchina, corsi interamente finanziati dal ministero dell’istruzione marocchino grazie a degli accordi firmati tra il governo italiano e quello marocchino».
«Per quanto riguarda la grave faccenda degli arresti avvenuti ieri mattina – conclude la consigliera Serlupini – lasciamo che la magistratura faccia il suo lavoro».
lunedì 23 luglio 2007
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