Non so se ci avete fatto caso anche voi, ma ultimamente che ci si trovi in un bar, in una qualsiasi sala d’aspetto, all’università, ad una cena, ovunque insomma, si sente sempre più spesso pronunciare la parola Facebook. Capita spesso di salutarsi con un amico con la promessa di continuare il discorso appena interrotto sulle pagine del social network più in voga del momento. Torni a casa ed effettivamente lo trovi lì ad aspettarti, magari un po’ scocciato perché credeva fossi subito corso ad aprire il ‘Libro delle facce’.
La traduzione non è per niente sbagliata, in quanto Facebook è nato il 4 febbraio 2004, grazie all’idea dell’allora ventenne Mark Zuckeberg e di alcuni suoi compagni di studio, proprio per mettere on line il volume (in gergo facebook) con i profili degli iscritti all’università di Harvard. Da allora è stato un continuo successo che ha visto concentrare tra le mani di Zuckeberg un colosso che stime attendibili valutano intorno agli otto miliardi di dollari, con 120 milioni di utenti attivi nel mondo. Se si pensa che anche Barak Obama ha usato Facebook per coinvolgere i suoi sostenitori nella campagna elettorale alle presidenziali statunitensi si riesce a farsi un’idea della forza di questo fenomeno.
In Italia il boom di accessi si è registrato negli ultimi mesi, se all’inizio del 2008 erano appena 100 mila le presenze italiane, in estate erano passate ad un milione, ed alla fine dell’anno scorso avevano superato i 4 milioni di utenti.
Le modalità di iscrizione sono immediate. Si può entrare a far parte del network dopo aver ricevuto una mail con cui un tuo amico t’invita a registrarti per poter visitare il suo profilo o si può accedere direttamente dalla pagina iniziale che hai raggiunto grazie al passaparola.
Una volta registrati (si consiglia di utilizzare nome e cognome reali altrimenti i nostri amici come fanno a riconoscerci?) non resta che compilare i campi utili alla creazione del nostro profilo (più informazioni diamo al network maggiore sarà la possibilità di trovare persone che conosciamo o che condividono i nostri stessi interessi) inserire qualche foto che ci renda riconoscibili visivamente e anche noi avremo un posto su ‘FacciaLibro’.
Il passo successivo è la ricerca di amici. È questa la parola chiave, la vera forza che sta alla base del fenomeno, forse la cosa che ha sancito la vittoria di Facebook su tutti gli altri social network (MySpace, Netlog, Flickr). La capacità di ricreare in pochi passi tutta una rete di rapporti in grado di dare l’illusione di una reale ed immediata condivisione.
La rete, infatti, ti permette di rimanere sempre in contatto con i tuoi amici, conoscere nuove persone, condividere le tue e le loro esperienze e riallacciare i contatti con persone con cui ti eri perso di vista: compagni di classe (magari quello con cui non facevi altro che litigare ai tempi della scuola e che adesso ti chiede di poter diventare tuo amico), di università (quella che non si girava quando le chiedevi di darti una mano durante uno scritto), il vicino di casa che dieci anni fa aveva lasciato la tua città per trasferirsi in Australia e tutte le altre persone che per un motivo o per un altro sono uscite dalla tua vita. Insomma poi dipende da che significato vogliamo dare alla parola amicizia on line, sta di fatto che nel giro di poco tempo il numero di ‘amici di Faccia Libro’ crescerà vertiginosamente.
Un capitolo a parte quello della pubblicazione delle foto, degli album fotografici e dei relativi commenti. Gioie e dolori visto che se da una parte fa sempre piacere condividere con gli altri i momenti di festa in cui molte immagini ci ritraggono, dall’altra fa meno piacere vedersi taggati in situazioni a dir poco imbarazzanti. Ritrovi la foto di quella sera in cui avevi un tantino alzato il gomito o quella di tanti anni fa, in cui ti eri fatta fotografare da un’amica (la stessa carogna che adesso ha divulgato questo scempio) nel momento in cui ti eri resa conto di aver completamente sbagliato il colore della tintura per capelli e, oltre al danno la beffa, ti tocca anche leggere e rispondere ai puntuali commenti ironici dei tuoi “amici”.
Il network ha poi una caratteristica molto importante, dà all’utente la possibilità di comunicare su due livelli, uno pubblico ed uno privato. Per il primo ci si serve del cosiddetto wall (bacheca) nel quale qualsiasi cosa si decida di scrivere, commentare o pubblicare è visibile a tutta la rete di amici (amici degli amici compresi). Il secondo livello, la posta, è invece quello che viene normalmente usato per comunicazioni più dirette oppure semplicemente private, quelle per intenderci che non si vogliono condividere con quegli impiccioni degli altri amici. Che sia un flirt, la richiesta di un consiglio o un semplice scambio di opinioni, l’importante che rimanga una comunicazione privata, d’altro canto su Facebook anche i wall hanno orecchie.
Il network comprende poi anche una sezione dedicata alle cause, dalle più serie a quelle meno, alle quali si può partecipare con una semplice sottoscrizione o con un contributo finanziario. Questo carattere di movimentazione sociale ha avuto successo anche per l’organizzazione di incontri e raduni, a Genova qualche mese fa, grazie al passaparola su Facebook sono riusciti ad organizzazione una manifestazione nel centro della città per protestare contro un’ordinanza del comune. Mentre a Perugia, usando lo stesso principio, si è riusciti ad organizzare con successo il primo raduno cittadino degli utenti di ‘FacciaLibro’.
Insomma un fenomeno che per molti è diventato una sorta di droga: c’è chi dichiara di passarci pochi minuti al giorno giusto per vedere che succede e chi lo tiene continuamente accesso nella speranza di trovarci il messaggio di qualcuno che gli interessa. C’è chi lo ama in modo viscerale e chi lo odia con tutto se stesso e giura che non ci metterà mai piede, c’è chi lo usa per rilassarsi e chi per lavoro.
Molti altri sarebbero gli aspetti da analizzare ma tanto della fastidiosa chat che si disconnette di continuo, della snervante lotta contro applicazioni, inviti a gruppi, giochi e cause assurde, dei cambi repentini di status sentimentale e di test di ogni tipo siete già a conoscenza per esperienza diretta.
Quindi mi scuserete se torno su Facebook, devo comunicare a tutti i miei amici che ho finito di scrivere questo articolo!!!
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Gli altri social network
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Fino ad aprile il re dei social network
E’ possibile costruire una propria pagina, avere un blog, costituire dei gruppi, inserire musica e video.
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Fare conoscenze in rete, condividere musica, video e creare gruppi.
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Sulla falsariga del più conosciuto YouTube solo che qui piuttosto che video vengono condivise fotografie.
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Social network professionale. Mette in contatto persone che lavorano in ambiti professionali affini. Una sorta di curriculum vitae digitale che se usato bene permette di allargare la propria rete di relazioni professionali.
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Italianissimo. Offre recensioni e consigli per chi non sa dove andare a cena. Per la consultazione non è necessario iscriversi.
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Segnalazioni su alberghi, servizi e città da visitare in tutto il mondo. Dateci un’occhiata prima di partire.
venerdì 6 febbraio 2009
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