domenica 6 aprile 2008

Allergie primaverili: tra lacrime e starnuti. Cresce in tutto il mondo il numero degli allergici ai pollini

Respiro corto, starnuti, occhi che bruciano e lacrimano, pelle arrossata, prurito. È tornata la primavera e con questa la stagione delle allergie in tutte le sue svariate manifestazioni. Il problema riguarda sempre più persone, nei paesi avanzati, infatti, ne soffre circa il 20% della popolazione e la percentuale è destinata a crescere. Secondo gli esperti, le cause di questa incessante crescita delle allergie, sono da ricondursi al miglioramento delle condizioni igieniche, al cambiamento climatico, all'inquinamento, alla grande quantità di additivi e di coloranti di cui la nostra alimentazione è infarcita, all'abuso di antibiotici nell'infanzia. Altra causa importante è la comparsa di pollini che una volta non c' erano. Ma ci sono anche allergeni che col cambiamento climatico e le fioriture fuori regola sono diventati perenni come la parietaria e l' erba dei prati.
I granuli pollinici arrivano, in genere, con una periodicità distinta in tre fasi: una precoce (pre-primaverile), una primaverile-estiva e infine una estiva-autunnale. Nel primo periodo l'allergia è legata alla fioritura delle piante arboree, nel secondo dipende dalle graminacee, urticaceae e oleaceae mentre nel terzo deriva principalmente dalle asteracee.
Le reazioni più comuni sono l'infiammazione delle mucose del cavo oronasale e alcune forme di congiuntivite. I sintomi includono anche congestione e naso gocciolante, prurito e lacrimazione degli occhi, infiammazione delle mucose e tosse continua. In qualche caso però può anche manifestarsi una sintomatologia più pesante come quella dell’asma, e quindi gravi difficoltà respiratorie.
Per capire a quale polline si è allergici è possibile effettuare diversi tipi di test. Si va da quelli cutanei, eseguiti ‘graffiando’ o iniettando, in un lembo di pelle, estratti di diversi tipi di allergeni che consentono di verificare visivamente la risposta infiammatoria, all’analisi del sangue, attraverso la quale si individua il livello di IgE (una classe di anticorpi, le immunoglobuline di tipo E) presente. Nel caso in cui questo valore risulti alto il soggetto è allergico.
Un’attenta analisi delle abitudini e degli stili di vita del paziente, e quindi delle probabili esposizioni in determinati periodi dell’anno, aiuta inoltre a limitare la ricerca e, di conseguenza, ad individuare la terapia adatta in maniera più rapida.
La migliore cura è evitare il contatto con la sostanza allergenica. Se questo è più facile per altre allergie, come quelle ai farmaci o quelle alimentari, per quanto riguarda i pollini è più complicato perché sfuggire all’allergene significa non rimanere all’aperto nel periodo di migrazione.
L’allergia si può alleviare con l’assunzione di farmaci da banco, decongestionanti, antistaminici e corticosteroidi nasali. In caso di allergie più gravi, i cui sintomi perdurano per periodi di tempo più lunghi e con maggiori effetti, si può ricorrere all’immunoterapia. Si iniettano nel soggetto più dosi di allergene diluito a concentrazioni crescenti, così l’organismo si abitua alla sua presenza e riduce la risposta immunitaria che scatena l’allergia.
Per alleviare il più possibile il disagio di starnuti e occhi rossi ci sono poi una serie di comportamenti e di strategie preventive alla portata di tutti, da mettere in atto con poco sforzo.

Ecco i consigli dell'Associazione allergologi e immunologi territoriali ed ospedalieri
1. Durante il periodo di fioritura e nelle giornate soleggiate occorre ridurre al massimo l’esposizione ad ambienti aperti.
2. Evitare di parcheggiare l'auto sotto gli alberi o vicino prati e giardini.
3. Se si va in bicicletta o in motorino bisogna utilizzare una mascherina che copra naso e bocca.
4. Tenere presente che in collina (a un'altitudine compresa fra i 500 e gli 800 metri) l'impollinazione avviene con circa un mese di ritardo.
5. Se malgrado tutti gli accorgimenti e le terapie la sintomatologia persiste trasferirsi temporaneamente a quote superiori ai 1500 metri .
6. Alcuni alimenti, in particolar modo vegetali, possono indurre reazioni inaspettate (prurito e gonfiore alle labbra ed in bocca per esempio) perché responsabili di allergie crociate.
7. Chi è allergico alle betulacee dovrebbe prestare attenzione a carote, mele, nocciole, pere, finocchi, noci, ananas, ciliege, albicocche, banane, susine, prugne e fragole.
8. I pazienti allergici alle graminacee dovrebbero invece fare attenzione a melone, pomodori, angurie, arance, kiwi e in alcuni casi anche a avena, frumento, orzo, segala e mais.
9. Chi è allergico alla compositae eviti sedano, anguria, melone, banana, zucchino, cetriolo, carote e prezzemolo.
10. Oltre alle misure igieniche preventive ricordarsi di seguire, sotto controllo medico, farmaci preventivi quali antistaminici e antinfiammatori steroidei locali.

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