giovedì 30 novembre 2006

A PANICALE IL PRESIDENTE BOCCHETTA PROPONE UN REGOLAMENTO PER L’EDUCAZIONE DEI CITTADINI IN MATERIA DI ANIMALI DOMESTICI

PANICALE – Approvazione di un regolamento comunale mirato all’educazione dei cittadini in materia di animali domestici con un occhio di riguardo ai cani che sono la specie più diffusa nella zona del Trasimeno. Questa è la proposta che il presidente del consiglio comunale Carlo Bocchetta ha fatto al Consiglio di Panicale di ieri.
«Secondo la ASL siamo in una situazione da Codice Rosso per quanto riguarda l’affollamento dei canili – dice Bocchetta – per questo riterrei prioritaria l’approvazione nel prossimo Consiglio comunale di Panicale di un simile regolamento tra l’altro già adottato in altre realtà italiane.
Paradossalmente, sono più spesso i cani a pagare, in termini di repressione, per degli atti che causano un effettivo disagio ai cittadini, come quando sporcano nelle piazze, nei parchi o in luoghi pubblici; oppure quando, gironzolando liberi, abbandonati ed affamati, capita che attacchino qualche individuo. La nostra funzione pubblica è perciò quella di impedire che queste situazioni si ripetano, andando ad approvare un regolamento che ribalti però le assunzioni di responsabilità; in cui, cioè, sono proprio i padroni dei cani a dover rispondere dei danni arrecati dalla poca cura e dalla poca educazione che essi hanno e che si riflette nel comportamento dei loro animali.
Ed è proprio nell’individuare chiare misure da adottare per l’educazione dei cittadini – continua il presidente – il fine a cui punta il regolamento, con norme che, ad esempio, indicano l’obbligo dei proprietari di cani ad iscriverli all’anagrafe canina mediante un tatuaggio o l’applicazione di uno specifico microchip, in modo da consentire una più agevole e completa forma di censimento efficace per ricondurre in maniera immediata l’animale al padrone.
Formula quest’ultima, che – conclude il presidente Bocchetta –, se applicata severamente negli ambiti regionali, consentirebbe una progressiva diminuzione degli abbandoni, con una conseguente diminuizione del numero dei cani presenti nei canili ed una significativa riduzione della spesa pubblica ad essi correlata, che, tanto per fare un esempio, per gli otto comuni del Trasimeno nel precedente anno è stata di circa settantamila euro!».

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