giovedì 7 dicembre 2006

L’AREA DEL TRASIMENO UN MODELLO DELLE POLITICHE DI SVILUPPO SOSTENIBILE

TRASIMENO - L’area del Trasimeno può diventare un modello su scala reale delle politiche di sviluppo sostenibile: ne è fermamente convinta la Provincia di Perugia che si fa promotrice ed Ente capofila di un progetto di sviluppo sostenibile per questo territorio, sul quale chiede la condivisione da parte dei soggetti pubblici e privati che vi gravitano.
Questa mattina si è tenuto a Perugia un incontro tra l’Amministrazione provinciale, rappresentata dal vicepresidente Palmiro Giovagnola e dall’assessore all’ambiente Sauro Cristofani, e gli enti locali del territorio lacustre per illustrare le linee guida di un nuovo programma di sviluppo integrato, di ampio respiro, che vuole candidare il Trasimeno, appunto, a modello di gestione ambientalmente sostenibile.
«Quest’area – spiegano gli amministratori provinciali – è luogo naturalmente deputato allo sviluppo di progetti che hanno come obiettivo la valorizzazione del filone ambiente-cultura-turismo e che vedono la compartecipazione di soggetti pubblici e privati, interessati a conservare quella stretta interconnessione fra valenze naturalistiche, paesaggistiche, storiche e culturali che si intrecciano in un equilibrio difficilmente reperibile altrove».
La Provincia di Perugia si fa dunque promotrice e ispiratrice di un cammino che dovrà approdare alla redazione “di un Piano strategico che progetta e produce iniziative in grado di raggiungere l’obiettivo di un marchio territoriale di qualità, che trova il suo naturale sbocco nella certificazione globale dell’area, garantendo uno sviluppo equilibrato, durevole e compatibile con le risorse territoriali”. Questo percorso si articola in tre fasi: la ricognizione completa degli interventi effettuati o in itinere nell’ambito del territorio lacuale, l’individuazione di elementi di criticità (nel caso in cui siano presenti) delle azioni messe in atto, e la formulazione di proposte nuove, più incisive e integrate tra loro che costituiscano appunto l’ossatura di un Piano di sviluppo sostenibile.
Sono otto le direttrici individuate lungo cui si dovrà snodare l’elaborazione di questo Piano integrato per il Trasimeno e che vanno a toccare tutti i settori. A partire dalla gestione e dal controllo del bacino lacustre dal punto di vista idrogeologico e di bilancio idrico, passando per il versante agricolo ed il campo della pesca. Un capitolo a parte è invece riservato alla pianificazione delle filiere di produzione di energia rinnovabile.
Si dovrà in più mettere mano al piano di qualità territoriale, approdando alla creazione di un marchio che rappresenta e impegna gli attori del territorio ad uno sviluppo sostenibile e coordinato, e all’istituzione di un vero e proprio Manifesto della qualità che si dovrà articolare in più disciplinari (Manifesto del turismo, dell’agricoltura, dell’artigianato e degli Enti pubblici). Infine anche in campo economico si tratterà di ispirare le azioni ai principi dello sviluppo sostenibile, inserendo gradualmente nuovi punti di vista nella programmazione e nella valutazione dell’impatto delle attività da realizzare, nell’ottica di rispettare e preservare a lungo le risorse naturali, culturali e sociali di quest’area.

Nessun commento:

Posta un commento