«Mancano pochi giorni alla chiusura delle iscrizioni al nuovo anno scolastico 2007/2008, scelta da effettuarsi entro il 27 gennaio prossimo, ed a Panicale capoluogo, genitori e cittadini tutti, vivono già l’ansia del rischio chiusura: come al solito i numeri sono scarsi». Sono queste le parole di Francesca Caproni, capogruppo de “Il tuo Comune” che in merito alla critica situazione della scuola elementare di Panicale dice: «Non è certo la prima volta che si presenta questa situazione e che si corre questo rischio, ma è sicuramente la prima volta che questa possibilità viene vissuta così passivamente dall’amministrazione comunale. Numerose sono le lamentele e le segnalazioni che i componenti del nostro gruppo – sostiene Francesca Caproni – hanno raccolto tra i cittadini di Panicale e non solo, nei quali è diffusa la sensazione dell’assenza di un interessamento del Comune».
Il capogruppo ritiene che l’amministrazione comunale non faccia infatti nessun tentativo per rendere attrattiva la scuola di Panicale, «non si tenta affatto di venire incontro alle esigenze dei genitori che chiedono per i propri figli il tempo pieno o, in alternativa, una attività educativa pomeridiana; non è stata mai messa in campo una indagine conoscitiva in questo senso, ci chiediamo veramente per quale motivo succede tutto questo».
«Si continua a dire – prosegue – che non ci sono soldi per sostenere ulteriori attività e servizi, ma allora ci spieghi il sindaco come mai se c’è, come è evidente, un tacito consenso dell’amministrazione comunale di Panicale alla chiusura delle scuole del capoluogo continuano ad essere spesi tanti soldi, centinaia di milioni di vecchie lire, nei plessi scolastici di Panicale centro? E’ uno dei tanti modi che ha questa amministrazione di sperperare quei soldi che dice sempre di non avere quando vuole coprire volontà diverse?»
«Si deve avere il coraggio – conclude il capogruppo Francesca Caproni – di esplicitare le proprie scelte perché i cittadini, i genitori attuali e quelli futuri hanno il diritto di sapere le motivazioni di questo totale disimpegno. Si deve anche tenere conto che la capacità dei piccoli centri storici di resistere allo spopolamento dipende dalla capacità di mantenere i servizi essenziali, tra i quali le scuole e i distretti sanitari che, forse non tutti sanno, stanno scomparendo dal Capoluogo nel silenzio più totale».
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